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Foto di Luigi Nifosì

Nei luoghi della fiction Il Commissario Montalbano

 

Villa Fabiano si trovano a Donnalucata, una location marinara di straordinaria bellezza, con delle lunghissime spiagge di sabbia dorata e mare cristallino, con il fondale dolcemente digradante, che rende la balneazione facile e sicura anche per i bambini. Donnalucata, geograficamente, è situata più a Sud di Tunisi.

Donnalucata si trova nel territorio di Scicli, cittadina famosa per il barocco, che l’UNESCO ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità e che negli ultimi anni è stata scelta come set di molti film e serie televisive di successo come il Commissario Montalbano.

Da Donnalucata è possibile raggiungere facilmente cittadine barocche dal grande fascino come Modica e Ragusa, ma anche città importanti come Siracusa, Marzamemi, Catania, fino a Taormina. Inoltre, Donnalucata, è situata a 20 minuti dall’aeroporto di Comiso e ad 1 ora dall’aeroporto Internazionale di Catania.

La Storia di Donnalucata

 

Il territorio dove oggi sorge Donnalucata ha visto la presenza umana, fin da tempi antichissimi. Vi sono infatti notizie, non confermate, della presenza di una fonte sacra a Cerere in età greca, sulla marina, in un punto già noto ai fenici che vi tenevano un mercato di schiavi.
La presenza di un forte culto nei confronti della dea Cerere non è fenomeno isolato negli iblei se si pensa che anche la vicina Kamarina teneva feste in suo onore e l’aveva raffigurata anche sulle proprie monete.
Anche a Donnalucata si tenevano grandiose feste cereali, che avevano lo scopo di ringraziare la dea per il raccolto; si tenevano nel mese di agosto e a tutt’oggi vi è una festa che sembra esserne erede, ma che è dedicata alla Madonna Assunta, alla quale peraltro era stata dedicata la chiesa appena eretta.
Verso la fine dell’undicesimo secolo, Donnalucata, così come tutto il resto del territorio sciclitano, era contesa tra Normanni e Saraceni.

Nel 1091 ci fu, secondo la tradizione, parzialmente confermata dai Codici Sciclitani, un epico scontro in cui i Normanni (cristiani), sebbene di molto inferiori nel numero, guidati dal conte Ruggero d’Altavilla, ebbero la meglio sulle truppe dell’Emiro Bell Khan. A questo proposito la tradizione sacra tramanda la vicenda di un intervento della Madonna su un cavallo bianco (Madonna dei Milici o delle Milizie).
Il nome «Milici», è tuttavia opportuno precisare, va messo in relazione non al termine «Milizie», ma ad un tempio dedicato a Dioniso Bacco «Milicio» presente in epoca greca in loco. Nel luogo della battaglia fu costruito un santuario, dedicato alla Vergine Guerriera, e contenente tra l’altro l’impronta impressa sulla pietra del suo stesso piede. Il Santuario, distrutto da un terremoto nel 1693, fu ricostruito nel 1721. Il terremoto del 1693 fu disastroso per tutti gli iblei; durante tale periodo la zona era stata ceduta dal nobile Fabiano Arizzi a Giuseppe Miccichè che a sua volta l’aveva ceduta alla famiglia Mirabella; quest’ultima aveva venduto la zona ai gesuiti.
In tale periodo, il nome di Donnalucata, derivato dalla fonte, era stato assunto non solo dalla zona, ma anche da una torre (probabile riferimento alla “torre saracena”), di proprietà del barone Miccichè, che aveva funzione di protezione della borgata. La stessa sorgeva su una torre precedente che risaliva al XIV secolo ed era stata costruita, assieme a molte altre nella zona, su disposizione del Viceré.

Il ‘600 fu anche il secolo che vide la presenza a Donnalucata del grande pensatore e scrittore fra’ Mariano Perello. In seguito alla cacciata dei gesuiti, il borgo passò ai Penna, che vi avviarono la costruzione della villa a monte della città e dell’attuale palazzo Mormino Penna.